IL PERCORSO ARTISTICO

Il percorso artistico di Caputo attraversa evoluzioni stilistiche e tecniche che
molto spesso vanno di pari passo.
Comincia a dipingere da giovanissimo utilizzando esclusivamente tempere a olio.
Verso la fine del ’99 però inizia per lui una nuova fase di approfondimento e continua sperimentazione.
Le trasparenze dell’acquerello, caricato e dato a più riprese in alcune zone e molto diluito in altre, gli suggeriscono lo studio della luce e gli permettono di ottenere una rappresentazione dei suoi soggetti realistica, spassionata e oggettiva.
In queste opere ha un atteggiamento preordinato: lo spazio, le forme e anche le ombre acquistano solidità.
Da questo momento in poi la sua pittura comincia ad essere fortemente espressiva: nei ritratti riesce a catturare la personalità del soggetto
soffermandosi su un’espressione caratterizzante o sull’intensità di uno sguardo.
Con il pastello le forme si fanno più dinamiche e sfumate; questo cambiamento
si riesce a cogliere nei “Cavalli al galoppo”, studiati nel loro movimento, come pure nella “Sposa”, colta nell’attimo di sistemarsi il vestito.
L’ opera “Isola Lacustre” (aprile 2000), realizzata con una tecnica mista di
pastello e acrilico, rappresenta un momento fondamentale nel percorso di
Caputo perché segna il passaggio verso la pittura gestuale, fatta di materia e segno, che diventerà il suo tratto distintivo.
In quest’opera infatti il colore acrilico viene steso a fitti segni verticali per realizzare il prato, il resto dell’opera è realizzato a pastello.
Caputo sperimenta anche tecniche miste come l’ acrilico, steso ora con il pennello ora con la spatola, trattato con la sabbia o con lo stucco.
Oggi la sua pittura vive d’impulso ed è tesa a realizzare, tramite energiche spatolate di acrilico, la spontaneità e l’espressività dell’ispirazione

M.M.C.